Silenziosamente?

È una strage silenziosa quella dei ciclisti e dei pedoni travolti dalle auto.
Travolti, spesso assolutamente incolpevoli di quello che il destino “costruito da altri” gli ha riservato.
No non c’è nulla di silenzioso in una strage.
Non c’è nulla di silenzioso in un’auto che schiaccia un ciclista.
Non c’è nulla di silenzioso nello stridio di gomme, nel fragore delle lamiere contorte, dei vetri esplosi, nelle urla di dolore dell’investito e di terrore di chi passa lì per caso.
Non c’è nulla di silenzioso quando muore una persona per i parenti che rimangono sconvolti dall’accaduto.
Sembra una strage “silenziosa” a noi che siamo fuori, che siamo seduti davanti ad un giornale, che siamo seduti davanti a un computer, che non ascoltiamo e non riusciamo a sentire quello che accade.
A noi sembra silenziosa perché se riuscissimo a udire le grida di dolore e il rumore delle lamiere contorte forse non ci sembrerebbe più una strage silenziosa e ci verrebbe voglia di fermarla.
Adesso.
Subito.
L’unica cosa che sembra essere silenziosa è l’inattività di chi dovrebbe salvaguardare la salute dei suoi concittadini ma rimane immobile.
Colpevolmente.
Oggi a Torino ma ieri altrove e domani chissà dove. Non è dato sapere dove ma l’unica certezza è che accadrà di nuovo. E sarà silenziosamente solo per chi non vuole sentire.
(La foto presa da Torino Today ha dell’incredibile. In città. Una città piena di persone, adulti e bambini)

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