Portapacchi

La bicicletta è un ottimo mezzo di trasporto. Specialmente in città.

Ma come tutti i mezzi ha qualche limite di portata. Nel caso specifico risulta svantaggiata quando occorre caricare oggetti di grosse dimensioni o di peso rilevante. Infatti per quello ci sono a disposizione le cargobike delle quali abbiamo parlato in questo articolo oltre che in altre occasioni.

In questo articolo cerchiamo di parlare dei piccoli trasporti, quelli necessari per la vita di tutti i giorni, per esempio il trasporto delle borse per il lavoro o per la spesa quotidiana. Chi usa la bicicletta in città sa bene che disporre di un portapacchi è una scelta fondamentale per rendere la bicicletta un mezzo veramente “flessibile” e adatto ad ogni utilizzo.

In bicicletta il termine trasporto si associa immediatamente ai portapacchi, che si dividono in due grosse categorie: anteriori o posteriori. Il panorama dei prodotti disponibili è veramente amplissimo per costi, fogge, materiali. Quelli anteriori sono un po’ meno diffusi perché il peso caricato rende la bicicletta meno maneggevole. Anche se le bici da fornaio di una volta…

Esiste poi un terzo “settore” il telaio e manubrio, in grado di ospitare borse di varia forma e capacità, ma ritengo che quelle siano maggiormente votati alla attività sportiva o cicloturistica.

Per sgombrare il campo, trattiamo dei cosiddetti portapacchi montati successivamente all’acquisto, perché quasi tutte le biciclette da città di recente produzione dispongono di portapacchi integrati o semi integrati già compresi nel modello, anche con soluzioni estetiche e caratteristiche tecniche di un certo pregio. A volte alcune biciclette hanno il portapacchi che fa parte del telaio, sul modello delle “Graziella” degli anni 70. E per completare il quadro tratteremo solo di portapacchi prodotti industrialmente, anche se ce ne sono di quelli più artigianali” che a mio avviso, a fronte di una buona intuizione (il guizzo dell’utente) sono destinati ad occupare nicchie minime di mercato.

Perché un portapacchi?

Per questione di comodità, sicurezza e rispetto del Codice della Strada. Sulla comodità non vale la pena di spendere parole, mentre sicurezza e Codice della Strada viaggiano insieme. L’articolo 182 comma 2 dice: I ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano (art. 170 … con una mano in caso di necessita’ per le opportune manovre o segnalazioni); essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a se’, ai due lati e compiere con la massima liberta’, prontezza e facilita’ le manovre necessarie”. Il che significa che se si pedala con una mano impegnata a reggere la busta della spesa, in caso di collisione la responsabilità potrebbe essere attribuita al ciclista.

Tecnicamente i portapacchi sono principalmente costituiti da tubolari metallici, in alcuni casi in acciaio ma molto spesso in alluminio. In alcuni casi i tubolari sono sostituiti da tondini pieni in acciaio di diametro contenuto, meno costosi ma con portate e rigidità inferiori. Il sistema di fissaggio più comune è costituito da fori filettati e rinforzati predisposti sul telaio. Sui colori predomina quasi completamente il nero con verniciature a polveri termoindurenti.

Naturalmente con lo sviluppo del cicloturismo e l’avvento delle biciclette dotate di sospensione anteriore o posteriore anche fra i modelli di in città, le esigenze si sono ampliate e molte delle principali Aziende che fanno portapacchi hanno realizzato progetti speciali proprio per le biciclette con le sospensioni camboando il sistema di fissaggio che dal telaio si è spostato sui “foderi inclinati del carro posteriore”.

I portapacchi in commercio hanno l’indicazione del peso massimo trasportabile, spesso stampato sul telaio del portapacchi. Eccedere tale limite, oltre a compromettere la resistenza del portapacchi, pone problemi di maneggevolezza della bicicletta.

Naturalmente nelle operazioni di montaggio, quasi sempre molto semplici, devono essere seguite tassativamente le indicazioni del produttore, con particolare attenzione alle avvitature perché i telai oltre ad avere zone appositamente rinforzate non hanno tolleranza negli errori.

I portapacchi posteriori hanno un discreto numero di accessori, altro settore quasi infinito, a cominciare naturalmente dalle borse laterali che si attaccano con i ganci, alle luci, ai contenitori di diverse misure che si incastrano con slitte predisposte nel telaio del portapacchi stesso, ai fermaoggetti a molla, a braccio singolo oppure doppio, che serve per tenere fermi gli oggetti che si mettono sopra il portapacchi. Ultimi, non certo per importanza, i seggiolini per il trasporto dei bambini, anche in questo caso dotati di slitta dedicata ed altri accorgimenti specifici.

Fra le cose da considerare nella scelta di un portapacchi posteriore occorre ricordare la differenza fra la bicicletta con freni normali e freni a disco perché cambiano le larghezze dei sostegni verticali. E naturalmente se la bicicletta ha una ruota da 26” oppure da 28/29”. I pesi in questo caso sono pressoché gli stessi e anche le capacità di carico.

Capitolo costi: ci sono portapacchi da un paio di decine di euro a salire, fino a superare il centinaio. L’investimento deve essere sempre calibrato sulle esigenze quotidiane per non comprare un portapacchi sovradimensionato se ci si limita ad andare a prendere il pane. Per contro vale la pena di valutare in prospettiva cosa si compra cercando qualcosa di particolarmente robusto perché ci si potrebbe ritrovare a voler trasportare qualcosa di pesante.

Altro dettaglio importante nella scelta del portapacchi posteriore è che abbia una di protezione laterale abbastanza estesa su cui poggiare il fianco delle borse, che in molti casi sono dotate di un gancio adatto a non far ondeggiare a borsa carica durante la marcia.

Entrando in rete digitando la stringa di ricerca “portapacchi per biciclette”, compaiono nomi di molte aziende produttrici: Topeack, Tubus, Thule, XLC, Zefal o Brn solo per citare quelle che probabilmente sono le più conosciute e rappresentative anche se i produttori di oggetti di qualità sono veramente tanti e con ottime prestazioni.

Insomma la ricerca potrebbe richiedere un po’ di tempo ma risultare una attività coinvolgente e ricca di soddisfazioni nel percorso per rendere la bicicletta il mezzo migliore per gli spostamenti in città, con tutti i comfort necessari a non far rimpiangere altri mezzi, a cominciare dalla macchina.

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